L'importante giornalista, saggista e autore invita alla riscoperta de Il sortilegio, opera allegorica su Hitler e l’estremismo ("e forse qualcosa di più"), "degna di Mario e il Mago di Mann" concepita da un autore che, come ebbe a dire di lui Hannah Arendt, "rivendicò per la letteratura il medesimo valore vincolante della scienza, affinché potesse dare origine alla totalità del mondo".
Tra i più rilevanti autori di lingua tedesca del Novecento, candidato al Premio Nobel nel 1950, l'ebreo viennese Herman Broch ha pubblicato numerose opere di saggistica e di narrativa, tra le quali: la trilogia I sonnambuli (1931-32), La morte di Virgilio (1945), Gli incolpevoli (1950) e L’incognita (1933, Carbonio 2022).
Il testo di questa nuova, accurata edizione #Carbonio, fedelmente tradotto da Eugenia Martinez che ne valorizza la dimensione filosofica e antropologica, riprende la prima delle due versioni di Broch, ed è corredato dall'introduzione di Italo Alighiero Chiusano, tra i massimi germanisti di tutti i tempi.
Ulteriore rassegna stampa:
#LaLettura, di Vanni Santoni: https://bit.ly/47d59KK
#Satisfiction, di Carlo Tortarolo: https://l1nq.com/x3MNb
#Sette, di Cristina Taglietti: https://l1nq.com/p5LqS
#Libero, di Francesca Valente https://bit.ly/48zJ36n
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