Il mio impegno su ogni testo parte da un'idea di letteratura come fatto culturale e simbolico, oltre che atto performativo, espressione artistica e intellettuale, scelta linguistica, costrutto formale, prodotto di consumo.
Per questo, ho coltivato lo studio degli orientamenti critici letterari e di genere, e l'evoluzione del libro nella civiltà letteraria.
D'altra parte, connota il mio lavoro un preciso intento promozionale, che mi induce non tanto a proporre una lettura critica del testo, quanto a valorizzarne i caratteri essenziali, prefigurando un orizzonte di lettura e riuso. In tal senso, la collaborazione con la casa editrice, gli autori, i traduttori, gli agenti della distribuzione e i giornalisti è, di fatto, un'attività di scambio continuo.
La necessaria autonomia con la quale leggo il testo e interpreto i desiderata dell'editore si intende sempre mediata da un comune confronto.
L'obiettivo non si limita alla recensione, propria degli spazi della segnalazione editoriale e della discussione letteraria, ma cerca di avviare o consolidare una relazione con il pubblico elettivo.
Lavorare a progetti indipendenti e di nicchia, a testi e con autori di qualità ma spesso poco noti in Italia, a titoli e temi scomodi, di rottura, richiede un impegno dedicato e approfondito, per la necessità di superare resistenze a proposte radicali, per valorizzare le chiavi di lettura più interessanti, nei diversi contesti ricettivi, talvolta per conciliare pregio letterario e profilo militante.
Impegno "su misura" sempre gratificante, non solo per la qualità della rassegna prodotta, sulla quale ogni ufficio stampa deve misurarsi, ma per il tenore del confronto avviato: fare publicity su un prodotto culturale complesso significa veicolare cultura, sollecitare dibattiti, contribuire a orientare la discussione pubblica, attraverso la voce degli operatori culturali più avvertiti, sensibili, preparati - giornalisti, critici, blogger, influencer.
Questa è la mia personale concezione del lavoro di ufficio stampa, orientato a una promozione di qualità, la sola possibile per accreditare una proposta di catalogo culturalmente connotata.