Pubblicato per la prima volta negli anni Quaranta del Novecento e a suo tempo pluripremiato, Nada è considerato il capolavoro di Carmen Laforet, allora giovanissima autrice, scomparsa nel 2004, e oggi collocata ai vertici della letteratura spagnola del secolo scorso.
Riemerso dall'oblio grazie all'opera di recupero di Cliquot, il libro racconta della diciottenne Andrea che, alla fine della guerra civile, arriva a Barcellona piena di speranze per studiare all’università. Le sue aspettative si scontrano però con l'ambiente umano violento e degradato della casa della nonna e degli zii materni dove va ad abitare. Un microcosmo fondato su vessazioni, barbaro materialismo, che, dietro la facciata di perbenismo borghese, nasconde il “nada”, il nulla che dà titolo al romanzo.
Morazzoni ne offre una recensione accurata, acuta, che rivela di una scrittura acerba, ma avvertita gli aspetti essenziali di maggior pregio, la sensibilità, gli sprazzi di luce, la forza radicale.
L'operazione editoriale di Cliquot rappresenta un'occasione imperdibile per riscoprire quello che è reputato essere il miglior romanzo spagnolo del dopoguerra.
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