Un’anima persa è una delle opere meno note ma più rappresentative di Giovanni Arpino: romanzo breve, sperimentale negli anni Sessanta della sua prima pubblicazione e ancora modernissimo, racconta una storia di follia, giocata sulla figura del Doppelgänger.
Il testo è permeato da un'atmosfera sinistra e conturbante, a partire dall'ambientazione, la città esoterica per eccellenza, Torino, còlta durante una torrida estate, tra bische clandestine, bar e vecchi caffè.
"Mirabilmente tratteggiata da Arpino con energia visionaria (...) e rara felicità espressiva" - osserva Herzbruch - "la storia offre una radiografia spietata di una borghesia in declino, minata dai suoi vizi, dal gioco, dal perbenismo e dalla sua doppia morale".
Dino Risi nel 1977 ne trasse un film con Vittorio Gassman e Catherine Deneuve.
Riedito da Cliquot Edizioni, con una prefazione di Bruno Quaranta.
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