Marina Valensise, per Il Messaggero, su Julia Deck
- Costanza Ciminelli
- 30 set
- Tempo di lettura: 1 min
Nel suo nuovo romanzo Proprietà privata, Julia Deck smaschera l'utopia (e l'ipocrisia) delle comunità cosiddette sostenibili, tra tensioni sociali e nevrosi del ceto medio.
Romanzo socio-psicopatologico e sofisticato noir, il testo presenta un'architettura schidionata di colpe e indizi, ma senza un colpevole: una condanna senza appello alla brutalità dei rapporti umani e all'insostenibilità di un ideale, ove non sorretto da profonda, autentica umanità.
Con l'eccellente traduzione di Lorenza Di Lella e Francesca Scala, Deck raggiunge i lettori italiani grazie alla cura editoriale di Prehistorica Editore, la casa editrice ormai conosciuta per la sua expertise in tutte le sfumature della narrativa di genere, dal noir al fantasy.
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