Se assumiamo la prospettiva dell'autore che definisce il romanzo un "bordello narrativo"(non è chiaro se riferendosi a questo suo geniale romanzo, o al romanzo in quanto genere), è perfettamente coerente il bislacco viaggio di mille chilometri originato dal trasferimento di un "divano di famiglia", esperienza insieme "irreale ed esilarante, costellata di situazioni surreali", come osserva Reguitti.
E di che cosa esattamente è figura questo francesissimo canapé?
Di affetti familiari e memorie, di conflitti e relazioni, occasione per una narrazione brillante, ricca di spunti comici, ora ruvida ora colma di tenerezza.
"Jourde, da provetto boxeur nella vita, sgancia un destro alla complessità dei rapporti familiari, alle nevrosi e alle insofferenze."
Traduzione di Silvia Turato per la collana Ombre lunghe di Prehistorica, la casa editrice impegnata nella valorizzazione delle voci più autorevoli della letteratura francese.
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