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Livio Partiti, per il Posto delle parole, su Ludwig Tieck

  • Immagine del redattore: Costanza Ciminelli
    Costanza Ciminelli
  • 27 nov
  • Tempo di lettura: 1 min

Ciò che è superfluo, nella vita, è più facile a definirsi di quanto non sia per l'essenziale. Almeno per approssimazione o per negazione: con tutta probabilità non ha a che vedere con la passione, i sogni, il dialogo, la poesia, l'intelligenza. Tuttavia, rinunciarvi potrebbe essere meno semplice di quanto sembri.


"Scritta nel 1839 e considerata dallo stesso autore una delle sue opere più riuscite, Il superfluo della vita è una novella delicata e luminosa, piena di arguzia e candore, in cui l’incanto della fiaba avvolge il mistero della vita, sospesa tra presente e passato, tra doveri e diletti, tra sogno e realtà."


Germanista di grande esperienza, saggista e a sua volta scrittrice, Capriolo ci introduce alla scoperta di Ludwig Tieck, misconosciuto autore romantico tedesco che oggi, finalmente, grazie alla sua traduzione e alla curatela editoriale di Carbonio, incontra i lettori italiani.


Intervista integrale e recensione:

 

Ulteriori informazioni:


Paola Capriolo è saggista (ha scritto, tra gli altri, su Rilke e T. Mann), traduttrice (di Goethe, Kleist, Keller, Stifter, Schnitzler, T. Mann e Kafka), e autrice pubblicata da Feltrinelli (La grande Eulalia, 1988) e da Bompiani (Irina Nikolaevna o l’arte del romanzo, 2023). Dal 2018 fa parte della giuria del Premio italo-tedesco per la traduzione letteraria.

 
 
 

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