Si apre con un tributo al lavoro editoriale di Cliquot, la casa editrice “di opere mai tradotte riportate alla luce […] dei classici mancati, delle belle opere dimenticate”, la recensione a quattro mani di Nada, romanzo di Carmen Laforet, vincitore nel 1944 del Premio Nadal. Un'epoca lontana di desolazione e bisogni elementari, che il romanzo considerato capostipite del movimento tremendista rappresenta attraverso personaggi dall’anima primitiva.
L’immagine di copertina, uno scatto del fotografo documentarista Francesc Català Roca, ritrae, in un bianco e nero di forti contrasti, una ragazza che attraversa vía Layetana a Barcellona. Nada è proprio questo: una giovane che si muove tra le strade vive di Barcellona, fiotti di luce che squarciano le tinte nere di un paese dilaniato
dalla guerra civile.
"I lunghi monologhi dei personaggi creano una polifonia di voci femminili, radici della coscienza femminista che la scrittrice avrebbe sviluppato negli anni succes-
sivi. La traduttrice Barbara Bertoni rende egregiamente questo linguaggio pittorico."
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