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Immagine del redattoreCostanza Ciminelli

Francesca Lazzarato, per Alias, su Carmen Laforet


Nada è il capolavoro di Carmen Laforet, tra le massime scrittrici spagnole del Novecento.

Il romanzo torna disponibile in Italia dopo anni di oblio, con una nuova prefazione della scrittrice e sceneggiatrice Elvira Lindo.

Quando uscì agli inizi degli anni Quaranta, Nada vinse i prestigiosi premi Nadal (1945) e Fastenrath (1948); è stato tradotto in 29 lingue e vanta 53 edizioni in patria, dove gode di un’attenzione ininterrotta, tanto che Lindo è attualmente impegnata nella stesura di un adattamento cinematografico.


Il libro racconta della diciottenne Andrea che, alla fine della guerra civile, arriva a Barcellona piena di speranze per studiare all’università. Le sue aspettative si scontrano però da subito con un ambiente duro e gretto quale si rivela la casa della nonna e degli zii materni dove va ad abitare.

Un microcosmo fondato su menzogne, vessazioni, barbaro materialismo, che, dietro la facciata di perbenismo borghese, nasconde il “nada”, il nulla che dà titolo al romanzo.

È dal fuori, soprattutto dall’amicizia, sfaccettata e vitalissima, con la compagna di corso Ena, che arrivano per la ragazza possibilità altre rispetto alla desolazione della casa di calle Aribau.

La splendida assenza di morbosità di Andrea risplende in mezzo a un reticolo di rapporti che invece della morbosità sembrano nutrirsi rendendola un personaggio difficile da dimenticare. Così come altrettanto indimenticabile è la descrizione che Laforet fa della Barcellona del dopoguerra, che, pur nella fame e nella miseria patite da molti – è avvolta da una bellezza quasi mistica che ne illumina le piazze, i vicoli malfamati, il porto, la cattedrale, il mercato del Born, le Ramblas, l’avenida del Paralelo, i locali, i cabaret.


Il meritevole ripescaggio da parte delle edizioni Cliquot diventa pertanto un'occasione imperdibile per riscoprire quello che è reputato essere il miglior romanzo spagnolo del II dopoguerra insieme a La famiglia di Pascal Duarte di Cela.




Ulteriori informazioni:

Cliquot Edizioni:

















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