Mitteleuropeo dalla sofisticata coscienza letteraria, l'austriaco Stifter è un autore da riscoprire, "attento alla verità delle cose", osserva il Prof. Magris illuminando l'essenza della prosa poetica del suo piccolo capolavoro Il vecchio scapolo.
Il racconto, pubblicato la prima volta nel 1844, è oggi riproposto da Carbonio in una nuova e bella traduzione di Margherita Carbonaro, capace di renderne "l'essenzialità biblica", dove "ogni dettaglio è assoluto" e la poesia vive nell'essenza delle cose: l'ordine e l'incanto della natura e di un'esistenza che defluisce in armonia con l'umanità. Un'armonia che è vicinanza affettiva e limpidezza, libera dalla paura.
"Quando la ragazzina risponde «sì, Konrad» all’amico, che le dice come avanzare nella neve sempre più turbinosa, Stifter ottiene il massimo che il linguaggio
poetico possa dare, soltanto un monosillabo e un nome proprio."
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