Damiano De Tullio, per Mangialibri, su Frode Grytten
- Costanza Ciminelli
- 12 dic
- Tempo di lettura: 2 min
L'incipit di un romanzo, ogni lettore lo sa, può rivelare molto o anche moltissimo del testo. Per questa ragione, il critico De Tullio opta per una trascrizione fedele delle prime righe di questo romanzo, breve ma intenso, che introducono alla scrittura vibrante di Grytten, fatta di sottili sfumature, di minimi dettagli significativi.
"La giornata è iniziata alle cinque e quindici del mattino. Niente macchie di sangue sul cuscino, questa volta. La doccia, la barba, facendo attenzione al tremolio della mano per evitare di tagliarsi durante la rasatura. La figura nello specchio è quella di un uomo robusto, forte, di statura media, con qualche cenno di grigio nella capigliatura un tempo corvina; fronte alta, lineamenti duri, sguardo fisso. La radio, dimenticata accesa la sera prima, trasmette le notizie del mattino. A volte gli sembra di sentire ancora la voce di Marta, sua moglie, tra quelle pareti. (...) Nel corso dell’estate ha chiamato le due figlie, Eli e Guro, e ha fatto promettere loro che, dopo, non avrebbero litigato per questioni di eredità. È a loro che scrive la cartolina — raffigura un fiordo in una giornata estiva — che lascia accanto alla tazza del caffè: «Ho lasciato questa casa e non vi farò più ritorno. Prendetevi cura l’una dell’altra. Papà».
Un personaggio malato che si congeda dalle figlie e dall'amata defunta moglie Marta. Perché è così certo che sia il suo ultimo giorno? E in questa programmazione meticolosa, che altro ha pianificato di realizzare, Nils Vik?
Il giorno in cui Nils Vik morì del norvegese Frode Grytten, vincitore del Premio Brage 2023 – uno dei premi letterari più prestigiosi in Norvegia – appartiene alla categoria dei romanzi essenziali, ma memorabili.
Recensione integrale:
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Pubblicato in Italia da Carbonio Editore con la traduzione di Andrea Romanzi, scandinavista e accademico.
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