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Bruno Berni, per la balena bianca, su Frode Grytten

  • Immagine del redattore: Costanza Ciminelli
    Costanza Ciminelli
  • 10 nov
  • Tempo di lettura: 2 min

Molto è già stato scritto su questo piccolo, prezioso romanzo del norvegese Grytten, ma in effetti non molto, ancora, sull'impressione di lettura e su come questa sedimenti e continui a rievocare nel tempo l'esperienza: vissuta leggendo, e narrata.


E colpisce nel segno, il critico letterario Bruno Berni, richiamando in questa bella pagina per la rivista di cultura militante la balena bianca quella particolare qualità del testo letterario di esprimere suggerendo, sussurrando, con un tono piano, garbato, ricco di sfumature.


"A volte la letteratura sa dire l’indicibile senza alzare la voce. Ci sono libri che, in poche pagine, riescono a racchiudere una profondità emotiva e una ricchezza di sfumature tali da restare impressi a lungo nella memoria del lettore. Il giorno in cui Nils Vik morì del norvegese Frode Grytten, vincitore del Premio Brage 2023 – uno dei massimi riconoscimenti letterari in Norvegia – appartiene a questa categoria: è un romanzo breve, silenzioso ed essenziale, ma capace di lasciare un segno duraturo. Il titolo – prolettico, come direbbe Genette – svela sin da subito l’epilogo: eppure non è la morte il fulcro della narrazione, bensì tutto ciò che la precede. A essere protagonista è la vita, nel suo intreccio quotidiano e universale, e la bellezza di saperne accettare la fine."


Un ulteriore, importante contributo dello studioso riguarda il profilo dell'autore, celebrato in patria ma non ancora in Italia, del quale osserva: "Lo stile, che richiama la poesia narrativa e il racconto breve – generi in cui Grytten ha già dato prova di sé – è una prosa misurata e lirica, dove ogni parola pesa e ogni frase avvicina all’anima di Nils, alla sua serena malinconia. Non sorprende: l’autore è noto in patria tanto per i romanzi corali (BikubesongCanzone dell’alveare, che anche nel 1999 gli valse il Premio Brage) quanto per i racconti brevi (Rom ved havet, rom i byen – Stanze sul mare, stanze in città), in cui riesce a fondere intimità individuale e coralità sociale".


Recensione integrale:


Ulteriori informazioni:


Pubblicato in Italia da Carbonio Editore con la traduzione di Andrea Romanzi, scandinavista e accademico.

 
 
 

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