Un occhiello perfetto prelude al dettaglio di una splendida recensione, firmata da uno dei massimi esperti italiani del genere: "Hope Mirrlees frequentava Gertrude Stein, Bertrand Russell, Katharine Mansfield, Yeats ed Eliot, ebbe influenza su Tolkien, eppure il suo «Lud nella Nebbia», pubblicato nel 1926, non era mai uscito nel nostro Paese. La vicenda di una città ultimo avamposto degli uomini prima del Paese delle Fate, e dei
frutti che rendono le persone sognatrici, ci regala una scrittrice nuova e fa cambiare prospettiva su un intero genere letterario."
Pubblicato da Cliquot per Fantastica, la collana dedicata al fantastico da riscoprire, Lud nella nebbia è un "proto-fantasy che ebbe una decisiva influenza su un certo J.R.R.
Tolkien". Ma non solo. Leggendo le avventure di Nathaniel, il sindaco di Lud protagonista della vicenda, "un uomo che fa della propria normalità — e dunque distanza da qualsivoglia pasticcio magico — il proprio orgoglio, nasce in noi una nuova mappa delle influenze e dei riferimenti nel fantastico in generale e nel fantasy in particolare. Si capisce bene perché Neil Gaiman, autore della prefazione di questa edizione, ne sia così entusiasta: l’anello mancante tra il suo lavoro in libri come Nessun dove, Stardust o The Books of Magic e l’influenza più ovvia ed evidente — lo Shakespeare del Sogno di una notte di mezza estate — è evidentemente Hope Mirrlees."
Con la traduzione di Lucrezia Pei e le illustrazioni di Gaia Eloe Cairo.
Disponibile nella doppia versione Classica brossurata e Deluxe cartonata a tiratura limitata.
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