Il sottotitolo illustra per negazione - "né affresco, né denuncia" - ciò che la recensione puntualizza con estrema chiarezza: l'essenza inafferrabile del capolavoro cinese di Xiaobo (1952-1997), scrittore culto perché voce autentica, disallineata, profondamente originale, diversa.
"L'età dell'oro" - osserva infatti Lamperti - "non è solo un romanzo (...), né una rievocazione dolente delle cicatrici del passato, né un retorico affresco generazionale: è un'opera fondamentale della letteratura cinese, finalmente pubblicata in italiano da Carbonio Editore".
Con la traduzione di Alessandra Pezza.
Recensione integrale:
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