La professoressa Baselica insegna lingua e letteratura russa all’Università di Torino; la collega Scandura ha insegnato letteratura russa all’Università La Sapienza di Roma.
Per L'Indice, le due studiose propongono, rispettivamente, una lettura critica del romanzo Chromaja sud’ba attraverso un'analisi del contesto storico e letterario per collocare l'opera, terminata nel 1982 ma pubblicata in volume solo nel 1989, nella congerie radicalmente nuova della perestrojka; e un profilo dei due fratelli coautori: Arkadij Strugackij, traduttore dall’inglese e dal giapponese, redattore editoriale, e Boris, ingegnere, matematico, astronomo, informatico, ricercatore in un istituto specializzato.
Tradotti in tutto il mondo, i fratelli Strugackij sono tra i più noti scrittori russi di fantascienza. Osteggiati dalla critica, ma amati da una schiera di ammiratori e imitatori, scrissero della connessione tra presente e futuro con uno stile e un linguaggio unici.
All'indomani della scomparsa di Arkadij, Boris avrebbe annotato: “Lo scrittore A. e B. Strugackij non esiste più”.
Carbonio sta ripubblicando le loro opere più significative: La chiocciola sul pendio, La città condannata, L'isola abitata, L'albergo dell'alpinista morto, e ora l'antiutopia Destino Zoppo, l'ultimo romanzo che i due fratelli scrissero a quattro mani.
Trad. Daniela Liberti.
Recensioni integrali qui:
コメント