Benvenut*
Mi occupo di editoria libraria, lavoro editoriale e promozione del libro da molti anni.
Dal mio studio di Roma, dove vivo e lavoro, e da un secondo studio a Milano dove sono di frequente, gestisco progetti editoriali con passione immutata, nonostante i profondi cambiamenti che la cultura ha vissuto dai primi anni Duemila a oggi.
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Non amo parlare di me, per riserbo, tantomeno sono usa vantare attestazioni e successi; trovo sintonica la dimensione del backstage. Tuttavia, leggermi recensita accanto a un libro che aspiravo recensito è stata una gratifica straordinaria, un tributo non raro: unico.
Lo riporto per grato omaggio a un nume tutelare della critica contemporanea.
Le esperienze maturate per editori di diverso profilo mi hanno aperto orizzonti nuovi che ho esplorato con curiosità e partecipazione.
Penso a Gargoyle, editore nato con l'ambizione di diventare la "casa dell'horror", il genere più bistrattato e snobbato.
Penso alla saggistica politica e geo-politica per Zambon, e a quella culturale di area cattolica de Il pozzo di Giacobbe.
Di tutt'altro segno i testi scientifici editi da Scienze e Lettere - archeologia e miti e i testi di denuncia di Dissensi.
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Una promozione che ho sempre voluto accurata, sia nella valorizzazione del testo nei suoi aspetti di contenuto, formali, editoriali e latamente culturali,
sia nella qualità della divulgazione che mira insieme alla specificità, alla trasversalità, all'imprimatur eccellente e, soprattutto, al dialogo con i lettori.
Dal 2018 curo la promozione stampa di CARBONIO, editrice attiva con un eccellente catalogo fiction e non fiction in quattro collane di respiro internazionale, dal primo Novecento all'attualità. Sul versante saggistico, prevalgono i testi di area filosofica, dalle grandi riflessioni del pensiero al pamphlet di attualità socio-politica, con reportage, inchieste e biografie sui temi del terrorismo e della relazione tra cultura e società.
Sul versante narrativo, autori contemporanei di spicco si affiancano a un prezioso repêchage di testi russi, iraniani e nordeuropei dimenticati, di alto pregio letterario, riproposti in nuove, accurate traduzioni dall'originale.
Spazio, tempo, ucronia, utopia: il mio lavoro di valorizzazione del testo si sviluppa, quanto più possibile, anche lungo queste direttrici della struttura narrativa. Per citare un esempio recente, il Friuli a cui fanno riferimento le "leggende" di Carlo De' Medici è il territorio del Friuli orientale, vale a dire la Contea di Gorizia e Gradisca, inquadrato con riferimenti storici e geografici, nomi di personaggi e toponimi. Una verifica più accurata consente tuttavia di rilevare uno spazio sfumato, persino ambiguo: date e nomi non corrispondono, personaggi storici al di fuori del loro tempo. Un mondo ucronico nel quale le vicende della contea vivono sospese tra leggenda e verità storica.
È sempre stimolante il discorso di valorizzazione del fantastico, nel senso più ampio e polisemico che il genere richiede, dal filone terrifico, agli ibridi della mitologia, dalla distopia post moderna, alla "narrativa dell'immaginazione" di Cliquot. Il fantastico è quel momento di "sospensione dalla realtà" che più profondamente le definisce.
Resta centrale un'idea di editoria come lavoro accurato di pensiero e cesello, lontano dalla dimensione industriale e di riproduzione seriale.