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Bruno Quaranta, per Robinson, su Elémire Zolla

Immagine del redattore: Costanza CiminelliCostanza Ciminelli

La sulfurea Torino protagonista di un romanzo d'esordio carico di "energia alchemica, depositaria di inchiostri che rivelano un'insofferenza taumaturgica verso l'indigeno mondo".

Definito "torbido" e "satanico" da Vittorini, suo primo illustre editor, il riscoperto romanzo di Elémire Zolla compie un "viaggio iniziatico nel sottosuolo, nel ciarpame reietto direbbe Gozzano".


Quaranta riesce nell'arduo compito di proporre una visione inedita dell'opera ormai notissima, ancorché controversa e morbosa come le molteplici, asimmetriche vocazioni del suo celebre autore, assorbito da "vaneggiamenti placidamente ossessivi".

Un testo riproposto oggi, dopo quasi settant'anni dalla sua prima uscita, da #Cliquot, l'editore specializzato nella narrativa di genere esoterico e fantastico.


Recensione integrale qui:



Ulteriori informazioni:

Cliquot Edizioni:


Ulteriore rassegna:

Il Sole24Ore

L'articolo di Davide Brullo pubblicato da Il Giornale è stato ripreso dal programma radiofonico  "Pagina Tre" curato dallo scrittore Camurri:



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